La diminuzione numerica degli aborti volontari non ci induca a sottovalutare i rischi nascosti incombenti:

l’eugenismo e il cripto abortismo di Stato

Nella nostra analisi dei dati offerti dal Ministro della Salute nell’ultima relazione al Parlamento sulla attuazione della legge 194/1978 ci limitiamo ai dati definitivi dell’anno 2013, perché questi già sono carenti a causa dei dati non rilevati in quasi tutte le tabelle, che in alcuni casi raggiungono numeri vergognosi (tab. 18 certificazione urgente/non urgente 6.076; tab. 19 settimana di gravidanza 4.484) per essere dati – indispensabili per una certificazione corretta e legale ! – forniti dal Ministero a 22 mesi di distanza dalla fine dell’anno di riferimento.
Si registra per la prima volta una reale diminuzione degli aborti volontari (- 4.432), associata però ad una più significativa diminuzione del numero dei nati vivi (- 23.978), che di fatto determina per la prima volta dal 1999 un aumento del rapporto di abortività (204‰ nati vivi) ed una notevole diminuzione del tasso di fecondità (37,48‰).  Si registra invece un incremento del tasso di abortività nelle classi di età 25-34 anni ed un incremento numerico e del tasso di abortività nelle donne di età compresa tra i 40-49 anni .
Aborti Volontari Tardivi (Eugenetici)
Anche quest’anno desta preoccupazione  la costante crescita  degli aborti volontari oltre i 90 giorni (fine 12^ settimana), che nel 2013 sono diventati 4.064 (4,2 % di tutti gli aborti, cioè si sono più che ottuplicati rispetto allo 0,5% del 1981), 2.721 dei quali sono stati fatti dalla 16^ settimana in avanti e di questi 961 oltre la 21 settimana.
Epoca
15-49 anni
30-34 anni
35-39 anni
40-44 anni
Gestazionale
2012
2013
2012
2013
2012
2013
2012
2013
13-15 sett.
1.241
1.343
273
305
385
442
298
283
16-20 sett.
1.766
1.760
369
404
628
581
359
383
 ≥ 21 sett.
910
961
287
259
265
280
98
130
Totali
3.917
4.064
929
968
1.278
1.303
755
796
Non rilevata
4.524
4.591
Tab. 2: Aborti volontari tardivi negli anni 2012 e 2013 totali (4,2%) e per gruppi di età.
E’ un segno inequivocabile questo dell’affermarsi tra gli Italiani di una deriva eugenetica di hitleriana memoria, e della mentalità dello scarto del feto non perfetto, non sano, che non sembra avere flessioni.
Per visualizzare il Comunicato CLICCA QUI_n.5 del 9 nov 2015

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