Comunicato Stampa n. 1 del 12 gennaio 2024

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ABSTRACT

A 20 anni dall’approvazione della Legge 40/2004, dopo le sentenze della Corte Costituzionale che hanno stravolto la volontà del Legislatore, tutte le criticità che le tecniche di fecondazione extracorporea avevano, appaiono in quest’ultima relazione ministeriale – seppur incompleta per il mancato invio dei dati relativi alle tecniche applicate. Infatti, solo il 78,3% dei centri che hanno ottenuto almeno una gravidanza omologa ed il 74,1% dei centri che hanno ottenuto almeno una gravidanza eterologa hanno fornito informazioni circa l’esito delle gravidanze. In Campania non sono state fornite informazioni nel 47,7% e nel Lazio nel 14,1% delle gravidanze omologhe e rispettivamente nel 20,0% (Campania) e nel 14,1% (Lazio) delle gravidanze eterologhe.

– È aumentato il numero medio di ovociti per prelievo: 7,7 nel 2021 mentre era 7,5 nel 2020. Ma, a fronte di un numero elevatissimo (354.291) di ovociti prelevati, nella FIVET/ICSI omologa, ne sono stati inseminati soltanto 5,5/prelievo e fecondati 182.128. Di questi embrioni prodotti, soltanto 96.696, ossia il 53,09%, sono stati giudicati trasferibili; ma ne sono stati effettivamente trasferiti 38.188, il 38,69% degli embrioni trasferibili, pari al 20,96% di tutti gli embrioni prodotti (182.128).

– La prima fase, cioè la stimolazione ovarica, ogni anno mostra le sue crescenti criticità: 4.480 cicli vengono sospesi prima del prelievo ovocitario (8,9% dei cicli iniziati a fresco), di cui 2.932 (5,8%) per mancata risposta alla stimolazione ovarica (causa non difficile da prevedere in centri specializzati!). Il tentativo di ottenere ovociti anche in donne di età superiore ai 40 anni causa il maggior numero di interruzione dei cicli dopo il prelievo degli ovociti che vengono tutti crioconservati per rischio di Sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS severa in: 2.649 donne): nell’11,9% nell’età 40-42 anni e nel 15,7% a 43 o più anni di età della donna.

– È in costante aumento il numero degli embrioni crioconservati nella FIVET/ICSI omologa (61.212 nel 2021) che vanno ad aggiungersi – poiché nello stesso anno se ne scongelano di meno – agli altri già conservati nei freezer dei laboratori italiani per un numero totale, fino al 31.12.2021, di ben 168.076 di embrioni omologhi. Per la FIVET/ICSI da donatore o donatrice di gameti (eterologa) questo dato sulla crioconservazione non viene neppure riportato nella Relazione ministeriale.

Considerando che negli ultimi anni il 94,8% dei trasferimenti in utero sono costituiti da 1-2 embrioni, appare improprio continuare ad iperstimolare le ovaie delle donne per produrre tanti embrioni in vitro destinati al gelo. Il numero massimo di 3 embrioni per ciclo da produrre con l’obbligo di trasferirli tutti nell’utero anche in tempi diversi nella stessa donna ci sembra un limite ragionevole da porre.

PMA nei LEA? I risultati della FIVET/ICSI nelle donne di età pari o superiore ai 40 anni, soprattutto per le tecniche omologhe “a fresco” e con scongelamento di ovociti, dovrebbero far comprendere ai Responsabili Nazionali e Regionali la necessità di escluderle dai LEA in una Nazione in cui tutti giudicano insufficienti le risorse destinate alla Sanità!

Le problematiche della PMA con gameti “donati”. Anche i dati per la PMA con donazione di gameti (FIVET/ICSI eterologa), oltre al fatto di confermare un’alta perdita di embrioni prodotti (nel 2021, su un totale di 45.293 solo 14.421 embrioni sono stati trasferiti in utero, pari al 31,83%; sono nati vivi soltanto 2.063 bambini pari al 21,5% degli embrioni trasferiti e al 4,55% di tutti gli embrioni prodotti; dei 30.872 embrioni che non sono stati trasferiti non si conosce la sorte!), offrono ulteriori riflessioni relative al “traffico” di gameti ed embrioni congelati. L’incrocio di import/export tra centri italiani e stranieri e la pratica dell’egg sharing crociata di una coppia che offre i propri ovociti in cambio del liquido seminale possono creare nel tempo grandi problemi, già da noi denunciati il 23 settembre 2014 in occasione dei disegni di legge presentati al Parlamento sulla PMA eterologa.

La legittimazione della FIVET/ICSI nella forma eterologa da parte della Corte Costituzionale ha dunque rimesso in campo tutti quei problemi che la legge 40 si era prefissa di evitare o prevenire. Compresa la Diagnosi Genetica Preimpianto (PGT) che ha dato alla legge un risvolto meramente selettivo ed eugenetico.        Riteniamo sia venuto il momento per il Parlamento di resettare il “sistema procreatico”, garantendo quanto meno una maggiore trasparenza e completezza dei dati, ripristinando un protocollo di attuazione delle tecniche che consentano il massimo rispetto della salute psicofisica delle coppie e il maggior beneficio possibile per i figli concepiti in vitro, la loro vita (limitare al massimo le perdite di embrioni concepiti) e il diritto di conoscere la loro paternità e maternità e a prevenire la loro eterna (?) crioconservazione.

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