L’Italia è ancora uno stato democratico e libero?
La pubblicazione sul supplemento ordinario n. 10 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 4 febbraio ultimo scorso del nuovo foglietto illustrativo del NORLEVO®, nel quale L’AIFA ha apportato una modifica sostanziale ai punti 4.2, 4.4, 4.5, 4.8 e 5.1, dei corrispondenti paragrafi del Foglio Illustrativo e delle Etichette, che in sostanza cancella la vecchia dicitura “il farmaco potrebbe anche impedire l’impianto” sostituendola con “inibisce o ritarda l’ovulazione”, ci sorprende, ci rattrista e ci preoccupa.
Ci sorprende: dal punto di vista scientifico nulla di nuovo è stato provato rispetto a qualche anno fa che possa autorizzare un’Agenzia, che ha come compito primario la tutela della salute di tutti i cittadini e l’informazione corretta, aggiornata e completa sui meccanismi d’azione di tutti i farmaci ed in particolare di quelli che possano avere implicazioni etiche per una popolazione come la nostra, che nella stragrande maggioranza risulta essere appartenente alla Chiesa Cattolica (vedi registri dei Battesimi), sui loro effetti collaterali, … .
Anzi alcune pubblicazioni più recenti che mettono a confronto ELLAONE® a base di ulipristal acetato (UPA) e NORLEVO® a base di lenonorgestrel (LNG) come pillola post coitale sottolineano che
• L’UPA ha una durata più prolungata del meccanismo di azione rispetto al LNG: secondo la documentazione tecnica, questo non inibisce o ritarda l’ovulazione quando cresce il livello di LH.
• L’UPA ha una efficacia per 5 giorni (anche nel caso di picco HL), in contrasto con il LNG (rapida perdita di efficacia)
• Il LNG mantiene la sua efficacia di controllo delle nascite (non di blocco dell’ovulazione!) anche se assunto entro 96 ore.
Ci rattrista: constatare che anche in Italia si cerchi di spacciare per dato scientifico certo e certificato da un’agenzia, mantenuta in vita con i soldi strasudati e sofferti dei cittadini onesti, un camuffamento linguistico funzionale solo a chi vuole vendere i propri prodotti senza rispettare la coscienza degli acquirenti ed a chi vuole controllare la popolazione mondiale come un burattinaio.
Ci preoccupa: il tentativo ben evidenziato dalle affermazioni di Emilio Arisi, presidente della Smic, su quotidianosanità.it di oggi “Cade definitivamente l’appiglio che consentiva ai medici obiettori di coscienza di negare la somministrazione della contraccezione di emergenza. Si colma così un gap noto da anni a tutta la comunità scientifica – ha detto– e si corregge una vecchia scheda tecnica che risale al 2000” di privare il medico della sua libertà di agire “secondo scienza e coscienza” ed i cittadini del diritto di essere rettamente e totalmente informati sui farmaci dall’AIFA.
La nostra preoccupazione nasce dal fatto che questo tipo di comportamento, che non è isolato (basti pensare alle direttive dell’UNAR per la Scuola, alle Linee guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT, al disegno di legge Scalfarotto in discussione al Parlamento, …), è tipico degli stati totalitari che pensano di regolare la vita dei cittadini con leggi o direttive contrari al sentire comune ed alle verità scientifiche.
Ma finché la Costituzione Italiana non verrà modificata nei suoi principi ispiratori il presidente della Smic non si illuda che tutti i medici saranno costretti dal foglietto illustrativo modificato a prescrivere le pillole abortive, perché la clausola di coscienza permette ad ogni cittadino ed a ogni medico di agire nel rispetto della propria coscienza e della dignità di ogni persona umana.
Nei prossimi giorni ci riserviamo di far pervenire al Ministro della Salute ad interim la documentazione scientifica che sta alla base del nostro comunicato.