TRE SEMINARI PER CONOSCERE A FONDO I METODI NATURALI
Enrico Ottaviani
All’uomo e alla donna insieme è stato affidato il compito di trasmettere la vita umana come liberi e responsabili collaboratori. Per poter svolgere tale compito, l’uomo e la donna, pur avendo la stessa dignità, differiscono per il corredo cromosomico, per la presenza di particolari caratteristiche somatiche e metaboliche, e per aspetti psicologici, sociali e culturali. La differenziazione sessuale inizia nel momento stesso del concepimento, ossia quando i patrimoni genetici del padre e della madre si fondono per costituire una persona unica al mondo. In questo momento ha inizio la vita umana. Nell’uomo la sessualità non è istintiva come per gli animali, ma è sotto il dominio della ragione. L’unione tra un uomo e una donna è al servizio dell’amore e della vita, è la donazione totale di una persona alla persona amata ed è fonte di grande gioia. Da questi presupposti ha preso vita il secondo di tre seminari su «Luci e ombre della vita umana ». Il dottor Francesco Filardo, invitato dal consultorio diocesano Sidera, ha parlato, Sabato 8 novembre scorso, delle «Basi scientifiche dei metodi di regolazione naturale della fertilità». Il dottore, segretario nazionale dell’Aigoc, ha specificato che le diverse fertilità dell’uomo e della donna permettono di conseguire con una certa facilità la gravidanza o di poter regolare in modo naturale le nascite. Infatti, ogni donna, adeguatamente informata e semplicemente osservando se stessa, ha la possibilità di conoscere direttamente il proprio periodo di fertilità. Su questi cicli naturali sono basati i metodi naturali di regolazione della fertilità, che possono essere usati dalla coppia per conseguire, distanziare o evitare il concepimento. Per la Chiesa questi metodi sono gli unici che fanno sì che l’atto coniugale mantenga il duplice significato unitivo e procreativo. Il prossimo seminario sarà sulle conseguenze dell’aborto per la donna e la coppia.
Lazio Sette 16 novembre 2014